Non ricordo molto della mia infanzia, a parte un trauma cranico all’età di tre anni e la tonsillectomia a quattro. La cosa però che non ho mai dimenticato, è la stanchezza fisica che accompagnava le mie giornate.
Ero solo una bambina quando iniziai ad accusarla. Non potevo fare sforzi fisici eccessivi perché mi stancavo così tanto che per riprendermi mi ci volevano giorni interi. Ero l’unica bambina che rimaneva seduta a guardare gli altri bimbi correre e divertirsi, ma faceva così parte della mia vita che all’epoca credevo fosse normale. Pensavo che non andare insieme agli amichetti in gita in campagna non fosse poi così brutto, perché per me camminare su quei sentieri non era un divertimento ma solo una gran fatica. Continua a leggere